3 GENNAIO 2010: VISITA AL CASTELLO DI MALGRATE
L'anno comincia con una visita a uno dei castelli della Lunigiana raramente visitabili: il castello di Malgrate. Il borgo è una cartolina tipica del passato medievale lunigianese: case abbarbicate sulla collina e arroccate intorno alla torre castellana. Abbiamo chiamato qualche giorno prima per sapere gli orari di visita (informazioni 0187 494400) ed arriviamo verso le 3 del pomeriggio. Poche anime in giro complice il freddo che promette nevicate proprio mentre scrivo. Il portone del castello è aperto e ad attenderci ci sono due avvisi contraddittori: "Aperto 1, 2, 3 e 6 gennaio" e subito sotto "Visite sospese per maltempo". Entriamo comunque e la custode ci informa che la neve e le piogge dei giorni scorsi hanno allagato diverse sale e che non è possibile accendere la luce. Un giro lo possiamo comunque fare, vedere alcuni cartelli espositivi e fotografie al buio. Il prezzo di due euro a biglietto va comunque pagato e in nessun caso ci sono visite guidate, ci dice chiaramente. Ci fa uno sconto visto la situzione e ci dà un piccolo depliant cartaceo con spiegazioni sulla storia e la struttura del castello indicandoci da dove cominciare.
Iniziamo la nostra visita leggendo di sfuggita le informazioni e notando le travi metalliche utilizzate per il restauro del castello, praticamente ovunque. Un breve accenno storico: il castello di Malgrate venne costruito del XIII secolo, quando il borgo era dominio dei Malaspina di Filattiera. Venne ampliato quando divenne feudo autonomo nel 1351 secolo con Bernabò Malaspina e con il suo passaggio nel 1641 agli Ariberti di Cremona, divenne una residenza signorile, prima di entrare in decandenza dopo l'abolizione dei feudi nel 1797.
I nostri occhi profani però sono attirati soprattutto dalla torre, alta 25 metri (purtroppo non ci si può andare in cima) e dal panorama che si gode dalle sua mura. Ci fermiamo ad osservare nell'oscurità alcune foto del castello prima della ristrutturazione e di un'immagine medievale al massimo del suo splendore; la cappella di San Celso (sembra nuovissima) e, nel basamento della torre alcuni stemmi marchonali e i resti di un affresco, (oltre alle firme incise sul muro lasciate dai soliti idioti). Il recupero è stato notevole, ma si è fermato alle strutture portanti sembra, lasciando, come un pugno in un occhio, le travi metalliche viste all'inizio. L'interesse maggiore per noi è il panorama che si gode dall'alto, sul borgo stesso e sulla vallata del Bagnone, dove sull'altro lato sta Virgoletta con il suo castello, l'altra sentinella della valle; mentre nel mezzo svetta il campanile della chiesa di Filetto, borgo fortificato. Dietro di noi, verso l'Appennino, spunta Orturano, mentre verso nord, si alza la chiesa di San Maurizio di Mocrone.
Siamo comunque contenti della visita, anche se, in questi casi, come per Castiglion del Terziere o Gragnola, una visita guidata, magari a orari pretabiliti, aiuterebbe moltissimo a fruire in modo più completo del castello.
Avremmo voluto terminare la giornata con la visita al presepe vivente di Vico Canneto, ma sbagliamo clamorosamente orario ed arriviamo con 4 ore di anticipo, quando fervono i preparativi. L'anno scorso, a Vico Valle, era iniziato già dal pomeriggio, e quet'anno non avevo fatto caso all'orario. Sono disponibilissimi, ma non possono farci vedere ovviamente niente, incontriamo l'organizzatrice che ci invita a tornare più tardi, ma purtroppo non ce l'abbiamo fatta. La invito a mandarci foto e video della manifestazione semmai legerà questo post!
L'anno comincia con una visita a uno dei castelli della Lunigiana raramente visitabili: il castello di Malgrate. Il borgo è una cartolina tipica del passato medievale lunigianese: case abbarbicate sulla collina e arroccate intorno alla torre castellana. Abbiamo chiamato qualche giorno prima per sapere gli orari di visita (informazioni 0187 494400) ed arriviamo verso le 3 del pomeriggio. Poche anime in giro complice il freddo che promette nevicate proprio mentre scrivo. Il portone del castello è aperto e ad attenderci ci sono due avvisi contraddittori: "Aperto 1, 2, 3 e 6 gennaio" e subito sotto "Visite sospese per maltempo". Entriamo comunque e la custode ci informa che la neve e le piogge dei giorni scorsi hanno allagato diverse sale e che non è possibile accendere la luce. Un giro lo possiamo comunque fare, vedere alcuni cartelli espositivi e fotografie al buio. Il prezzo di due euro a biglietto va comunque pagato e in nessun caso ci sono visite guidate, ci dice chiaramente. Ci fa uno sconto visto la situzione e ci dà un piccolo depliant cartaceo con spiegazioni sulla storia e la struttura del castello indicandoci da dove cominciare.
Iniziamo la nostra visita leggendo di sfuggita le informazioni e notando le travi metalliche utilizzate per il restauro del castello, praticamente ovunque. Un breve accenno storico: il castello di Malgrate venne costruito del XIII secolo, quando il borgo era dominio dei Malaspina di Filattiera. Venne ampliato quando divenne feudo autonomo nel 1351 secolo con Bernabò Malaspina e con il suo passaggio nel 1641 agli Ariberti di Cremona, divenne una residenza signorile, prima di entrare in decandenza dopo l'abolizione dei feudi nel 1797.
I nostri occhi profani però sono attirati soprattutto dalla torre, alta 25 metri (purtroppo non ci si può andare in cima) e dal panorama che si gode dalle sua mura. Ci fermiamo ad osservare nell'oscurità alcune foto del castello prima della ristrutturazione e di un'immagine medievale al massimo del suo splendore; la cappella di San Celso (sembra nuovissima) e, nel basamento della torre alcuni stemmi marchonali e i resti di un affresco, (oltre alle firme incise sul muro lasciate dai soliti idioti). Il recupero è stato notevole, ma si è fermato alle strutture portanti sembra, lasciando, come un pugno in un occhio, le travi metalliche viste all'inizio. L'interesse maggiore per noi è il panorama che si gode dall'alto, sul borgo stesso e sulla vallata del Bagnone, dove sull'altro lato sta Virgoletta con il suo castello, l'altra sentinella della valle; mentre nel mezzo svetta il campanile della chiesa di Filetto, borgo fortificato. Dietro di noi, verso l'Appennino, spunta Orturano, mentre verso nord, si alza la chiesa di San Maurizio di Mocrone.
Siamo comunque contenti della visita, anche se, in questi casi, come per Castiglion del Terziere o Gragnola, una visita guidata, magari a orari pretabiliti, aiuterebbe moltissimo a fruire in modo più completo del castello.
Avremmo voluto terminare la giornata con la visita al presepe vivente di Vico Canneto, ma sbagliamo clamorosamente orario ed arriviamo con 4 ore di anticipo, quando fervono i preparativi. L'anno scorso, a Vico Valle, era iniziato già dal pomeriggio, e quet'anno non avevo fatto caso all'orario. Sono disponibilissimi, ma non possono farci vedere ovviamente niente, incontriamo l'organizzatrice che ci invita a tornare più tardi, ma purtroppo non ce l'abbiamo fatta. La invito a mandarci foto e video della manifestazione semmai legerà questo post!
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