IL MESE DI GENNAIO IN LUNIGIANA

Di solito il mese di gennaio in Lunigiana è un mese ricco di manifestazioni a carattere soprattutto locale, spazzate purtroppo via in questo 2021 dal covid 19. Qua ne parleremo usando il passato, ma sapendo che sarà per il prossimo anno. 

Nei primi giorni dell’anno, restavano aperti i presepi meccanici di Pallerone, Mignegno e Vignola, fino al giorno dell’Epifania. Lo stesso per tante rassegne ed esposizioni di presepi a Pontremoli, Bagnone, Fivizzano… Alcuni presepi viventi si tenevano nei primi giorni di gennaio, a Vico Canneto e Albiano Magra e naturalmente in tanti paesini arrivava la Befana a portare dolci ai più piccoli. La più famosa, nel borgo di Quercia di Aulla, dove dal 1982 si srotola dal campanile della chiesa una calza da record, decorata a mano, entrata nel 1989 nel Guinness dei primati con i suoi 25 metri.

Il mese prosegue con i numerosi falò, o fuochi, in onore a Sant’Antonio, il 16 e 17 gennaio, cari a tutti i lunigianesi. Dopo aver portato in processione il Santo, si festeggia accendendo il fuoco e alla fine si prendono dei tizzoni un po’ bruciacchiati da portare a casa per proteggere gli animali da stalla e da cortile.

È a Pontremoli però dove il falò diventa una sfida stracittadina, con l’accensione del Falò di San Nicolò il 17 gennaio, lungo il greto del fiume Magra, sotto il ponte Pompeo Spagnoli e del Falò di San Geminiano il 31 gennaio, sotto il ponte della Cresa, nel greto del torrente Verde. Una tradizione che rimanda all’atavica divisione dei pontremolesi tra Guelfi e Ghibellini, tra Sommoborgo e Imoborgo, già nel XIV secolo con Castruccio Castracani, che portò alla costruzione della fortezza di Cacciaguerra. 

Nel mese di gennaio poi, come quest’anno 2021, se la neve cade copiosa, apre la stazione sciistica di Zum Zeri, in questi giorni letteralmente sommersa dalla neve


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