15 MAGGIO 2015: POGNANA E DINTORNI

Partiamo un soleggiato pomeriggio di maggio verso la valle del Rosaro, alla scoperta di qualcuno degli innumerevoli borghi che compongono il comune di Fivizzano. Invece della statale della Cisa e poi quella del Cerreto, prendiamo la SP26 che da Villafranca porta a Monti, quindi verso Licciana e poi la SP21 che supera il ponte sul Taverone, arriva a Agnino, Magliano e Posara, appena sotto Fivizzano.
Risaliamo le curve con le mura davanti e quindi le costeggiamo fino a sbucare a Porta Sarzanese e vedere le indicazioni per la pieve di Pognana. Erano ormai anni e anni da quando siamo stati qui la prima volta, ci accoglie sempre il silenzio del piccolo cimitero e la vista su Fivizzano da una parte e il castello della Verrucola dall'altra.
La pieve è chiusa, ma lo sapevamo già, la ammiriamo un po' e ripartiamo un po' senza meta, fino a decidere ad un bivio di andare verso Arlia e Bottignana, perchè no? Curva dopo curva, troviamo la centrale ENEL sul Rosaro, che sembra una villa neoclassica e saliamo lasciando Arlia per il ritorno e ammirando il paesaggio dell'Appennino, che qui si fa davvero imponente. Naturalmente non sapevamo che Bottignana è un paesino diviso in due parti, con un agglomerato di case in alto e la chiesa, con altre case intorno, in basso.
Noi, una volta arrivati alla fine del paese, continuiamo ad andare avanti, la strada diventa sterrata e un po' sconnessa e brevemente decidiamo tornate indietro, verso la chiesa. La tipica descrizione sarebbe: "isolata nel verde della Lunigiana", ed effettivamente, più isolati di così... Forse abbandonata, forse no, sicuramente suggestiva, con un piccolo cimitero accanto e alberi davanti a nasconderla dall'altra parte del paese sotto. Curiosiamo qua e là e poi torniamo verso la macchina. Troviamo un signore lavorando in un campo (con un temibile cane) a cui chiediamo a chi è dedicata la chiesa. "Vi volete sposare là?", ci chiede? Mmmm...
Cominciamo a parlare, si è innamorato di questi posti dopo un giro in moto e ci viene volentieri quando può, ci spiega che la strada sterrata che abbiamo preso per sbaglio si biforca poi ad un bivio, verso Sassalbo e verso Scanderaruola, nel comune di Comano, altra nostra destinazione anni fa, paese parecchio sperduto. Salutiamo e scendiamo verso Arlia, paese aggrappato a una collina, poche case, una fontana al centro, la chiesa e nessuno con cui scambiare due parole. Dopo un breve giro, salutiamo il paese, il mulino di Arlia lo vedremo la prossima volta.

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