28 APRILE 2012: RITORNO NELLA VALLE DEL TAVERONE
Rieccoci ancora nella valle del Taverone per scoprire altri borghi storici, dopo essere stati due anni fa all'Apella e Taponecco d'estare e a Tavernelle d'inverno. Prima fermata a Pontebosio, antico borgo malaspiniano con l'imponente castello in fase di ristrutturazione (da un po' ormai), dovrebbe diventare un centro di informazione turistica. Dall'ultima volta che siamo passati di qui hanno messo le finestre. Non troviamo nessuno un giro. Accanto al castello, la chiesa della Beata Vergine del Carmine, il resto del paese sono due o tre viottoli, in uno di questi si trova il ristorante Boccon Divino. Risaliamo la valle dalla parte sinistra del Taverone e capitiamo per caso a Gabanasco. Incuriositi giriamo tra le pochissime case, di cui una però è una stupenda villa con davanti anche un oratorio. Altro gioiello nascosto. Da qui riprendiamo la nostra strada, sbuchiamo sulla via per Bastia, scendiamo a Licciana e poi lungo la statale verso Varano. Ci accoglie la pieve di San Nicolò, che nasconde un piccolo tesoro: la pala d'altare trecentesca di Angelo Puccinelli, il borgo si sviluppa concentrico, con le case in pietra ben tenute e in alto la torre campanaria, antica torre di avvistamento. Ci passiamo accanto salendo verso Ripola, terra della cipolla di Ripola, prodotto tipico poco conosciuto. Da qui si ammira buona parte della valle del Taverone da Tavernelle a Catognano e Montale. Anche qua zero incontri, ma dalle macchine parcheggiate, il paese è abbastanza abitato e le case iin buono stato. Quiete non ne manca. Lasciamo adesso Ripola e risaliamo ancora la valle verso il Lagastrello, scansiamo Tavernelle e cominciamo a salire tra i prati fino ai ruderi dell'abbazia dei Linari. Era dal 2006 che non ci facevamo vedere da queste parti, allora d'inverno e ricoperti di neve. I ruderi son sempre lì, aspettano di crollare definitivamente. Qua e là salgono dalle pietre spuntoni di ferro, rudimentale pezza novecentesca? Respiriamo a pieni polmoni, ci sediamo e guardiamo la valle. Su ancora per prendere la strada che aggira il Monte Giogo verso Comano, dove c'era la base Nato, vittima di un'incursione di Striscia la Notizia del 2009 (mi sa che avevano ragione quelli del Gruppo Microonde Scatter che ce l'hanno in gestione). Bellissimi i panorami dell'Appennino, in lontanaza si vedono Torsana e Camporaghena e iniziando a scendere ecco Comano con gli abitati che lo formano e la torre del castello. Un'altra torre, ridotta a rudere, ci appare da lontano, è quella di Groppo San Piero, di cui poco rimane dell'antica importanza. Dall'inizio del paese dove si trova la chiesetta saliamo brevemente a piedi e siamo sotto la torre in rovina: il panorama è stupendo. Scivoliamo ormai verso valle, passando dai diversi abitati che formano Comano, poi verso Crespiano e infine ancora sulla provinciale del Lagastrello verso Licciana. Pontebosio - Ripola: 10,6 km Ripola - Linari: 14,8 km Linari - Groppo San Piero: 10,1 km Groppo San Piero - Monti: 16,7 km
Rieccoci ancora nella valle del Taverone per scoprire altri borghi storici, dopo essere stati due anni fa all'Apella e Taponecco d'estare e a Tavernelle d'inverno. Prima fermata a Pontebosio, antico borgo malaspiniano con l'imponente castello in fase di ristrutturazione (da un po' ormai), dovrebbe diventare un centro di informazione turistica. Dall'ultima volta che siamo passati di qui hanno messo le finestre. Non troviamo nessuno un giro. Accanto al castello, la chiesa della Beata Vergine del Carmine, il resto del paese sono due o tre viottoli, in uno di questi si trova il ristorante Boccon Divino. Risaliamo la valle dalla parte sinistra del Taverone e capitiamo per caso a Gabanasco. Incuriositi giriamo tra le pochissime case, di cui una però è una stupenda villa con davanti anche un oratorio. Altro gioiello nascosto. Da qui riprendiamo la nostra strada, sbuchiamo sulla via per Bastia, scendiamo a Licciana e poi lungo la statale verso Varano. Ci accoglie la pieve di San Nicolò, che nasconde un piccolo tesoro: la pala d'altare trecentesca di Angelo Puccinelli, il borgo si sviluppa concentrico, con le case in pietra ben tenute e in alto la torre campanaria, antica torre di avvistamento. Ci passiamo accanto salendo verso Ripola, terra della cipolla di Ripola, prodotto tipico poco conosciuto. Da qui si ammira buona parte della valle del Taverone da Tavernelle a Catognano e Montale. Anche qua zero incontri, ma dalle macchine parcheggiate, il paese è abbastanza abitato e le case iin buono stato. Quiete non ne manca. Lasciamo adesso Ripola e risaliamo ancora la valle verso il Lagastrello, scansiamo Tavernelle e cominciamo a salire tra i prati fino ai ruderi dell'abbazia dei Linari. Era dal 2006 che non ci facevamo vedere da queste parti, allora d'inverno e ricoperti di neve. I ruderi son sempre lì, aspettano di crollare definitivamente. Qua e là salgono dalle pietre spuntoni di ferro, rudimentale pezza novecentesca? Respiriamo a pieni polmoni, ci sediamo e guardiamo la valle. Su ancora per prendere la strada che aggira il Monte Giogo verso Comano, dove c'era la base Nato, vittima di un'incursione di Striscia la Notizia del 2009 (mi sa che avevano ragione quelli del Gruppo Microonde Scatter che ce l'hanno in gestione). Bellissimi i panorami dell'Appennino, in lontanaza si vedono Torsana e Camporaghena e iniziando a scendere ecco Comano con gli abitati che lo formano e la torre del castello. Un'altra torre, ridotta a rudere, ci appare da lontano, è quella di Groppo San Piero, di cui poco rimane dell'antica importanza. Dall'inizio del paese dove si trova la chiesetta saliamo brevemente a piedi e siamo sotto la torre in rovina: il panorama è stupendo. Scivoliamo ormai verso valle, passando dai diversi abitati che formano Comano, poi verso Crespiano e infine ancora sulla provinciale del Lagastrello verso Licciana. Pontebosio - Ripola: 10,6 km Ripola - Linari: 14,8 km Linari - Groppo San Piero: 10,1 km Groppo San Piero - Monti: 16,7 km
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