14 GENNAIO 2012: MALACOSTA, SANACCO, QUERCIA, VACCARECCIA
Incuriosito da un libro comprato chissà quando, "Quercia, il suo passato, il suo presente", eccoci alla volta del comune di Aulla in direzione Licciana Nardi, sulla riva sinistra del Taverone. La strada che esce dalla Nazionale all'altezza del ponte sul torrente porta appunto a Quercia e alle sue antiche dipendenze, Malacosta (da non confondere con Costamala, sulla destra del Taverone verso il Masero), Sanacco e Vaccareccia. Tre abitati minuscoli, ognuno però con il suo bell'oratorio, rimasto così solo a Malacosta, mentre negli altri due paesi sono oggi case private.
Malacosta e Sanacco sono località formate da poche case, la prima un po' più grande, con una bellissima maestà; la seconda, piccolissima, un bel balcone sulla valle dell'Aulella con Quercia e Olivola davanti.
A Quercia, nota per la sagra della focaccetta con Vaccareccia e per la calza della Befana, si trova il palazzo marchionale accanto alla chiesa, lungo la via principale. I bei portali ricordano che il borgo era un luogo di passaggio ed erano probabilmente antiche botteghe. Dalla zona dove si organizza la festa, si apre un bel balcone naturale sulla valle. Vaccareccia infine, riserva una strana sorpresa. Sulla sinistra appare il castello di Monti e in fondo si alzano case dai colori liguri... Ci sembra un po' strano, poi il borgo è sbarrato! Andando a cercare qua e là, leggiamo che è al centro di un progetto di ristrutturazione completa a fini turistici. Non ci sembra che le caratteristiche dei borghi lunigianesi siano proprio questi...
L'antica abbazia di Linari
Mistero o no che sia, questa è la storia di un'abbazia che arrivò a possedere terre, denari e fama, brillò durante tre secoli e cadde fino a scomparire o quasi. Pochi resti isolati, praticamente dimenticati lungo la strada del Lagastrello, in comune di Comano. Un riparo e un rifugio per pellegrini e mercanti, che preferivano la strata de Ulmazolis et de Linari alla Via Francigena, più difficile da percorrere, ma più sicura. Strada che portava fino a Parma, chiamata anche Via del Sale. Forse con la peste del XIV secolo cominciò il declino, che a metà XV secolo provocò che solo animali selvaggi la usassero come dimora. Poi, come per castelli isolati o vecchie chiese, il popolino cominciò a portar via pietre e sassi per le proprie abitazioni... Tutta la storia dell' abbazia di Linari .
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