8 AGOSTO 2010: SASSALBO!
È stato il paese che più tempo ci abbia messo a raggiungere. La statale del Cerreto si fa lunga e monotona dopo Fivizzano e la Verrucola. Qualche anno fa eravamo arrivati fino a Mommio, ma strada da fare ce n'è ancora fino al paese. Tra l'altro entriamo anche in riserva e dobbiamo salire fino al Passo per rifornirci. Dagli ultimi tornanti si vede tutta la valle del Rosaro e i numerosi paesini e abitati del comune di Fivizzano.
Stranamente le macchina ci vengono tutte incontro, orde di gitanti emiliani verso la Lunigiana? Insomma, il viaggio è comunque ameno nonostante Claudio mugugni continuamente, ma Paolo fa da controparte.
Dall'alto si capisce il perchè del nome, Sasso Albo, con i gessi bianchi che riflettono il sole sopra il borgo. Racconta la leggenda che Sassalbo non avesse camini, perchè fondata da un gruppo di pirati in fuga, che in questo modo non sarebbero stati scoperti per il fumo delle case.
Sassalbo è un paesone, molto più grande rispetto ad altri abitati aggrappati sui monti. Lasciamo la macchina all'inizio del paese, sopra la chiesa di San Michele. Si alternano case dall'aspetto montano ad altre più tipicamente "lunigianesi", in pietra arenaria. Nei pressi della chiesa, costruita e ricostruita a causa di frane e terremoti. La terra non sta proprio ferma da queste parti. Troviamo il paese vivo, naturalmente è estate, ma non ci sono molte case diroccate e molte altre sono in ristrutturazione. Poi ci sono bar, alimentari, negozietti. In un bar in fondo al paese ci riposiamo un po' in una piccola piazzetta. Non mancano i portali in arenaria qua e là e le maestà murate o in edicole. Proprio quando stiamo tornando sui nostri passi, indecisi su come tornare verso la macchina, un ragazzo di passaggio ci sente e incomincia a fare da anfitrione. Ci porta prima a vedere diversi portali e visitiamo stavolta tutto il paese. Eravamo scesi dritti dalla chiesa e un po' ignorato le viette laterali. Portale dopo portale incrociamo poi altri ragazzi, a cui chiede altre particolarità del borgo per poter farci vedere. Con uno di loro, Stefano, parlando di Terre di Lunigiana, scopriamo che ci eravamo sentiti via email tramite il sito www.sassalbo.it. Momento Carramba che Sorpresa, complimenti reciproci ed inviti a ripassare dal paese.
Continuiamo il giro, in fondo al paese, vediamo anche un piccolo oratorio che sembra una casa privata. È dedicato a Sant'Ugo ed appartiene ai cavalieri dell'ordine di Malta. Fin qui nella Lunigiana orientale sono arrivati!
Però questo era un importante punto di passaggio verso il Passo dell'Ospedalaccio nel Medioevo. Scendiamo anche fino al Rosaro, dove lo vediamo noi un rigagnolo, ma più è balneabile in alcuni punti. Finiamo il giro parlando degli Ufo, che qui si dice siano stati avvistati nell'estate del 2001 e di uno scultore sassalbino emigrato in Australia, di cui non ricordo il nome, che ha creato il portale della foto. Ma soprattutto, non ricordo il nome della nostra guida! Un grazie di cuore per il tempo dedicatoci e per averci fatto scoprire più a fondo il paese.
Tornando verso Fivizzano, ci fermiamo alla pieve di Vendaso, con caravan incorporato (viva le foto con le macchine). I capitelli dell'interno valgono la pena, mi ricordano quelli della pieve di Codiponte.
Fivizzano è proprio il comune delle cento frazioni, ma poco a poco arriviamo ovunque...

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