Capodanno in Lunigiana: 1 e 2 gennaio 2007
Anno nuovo, nuove escursioni. Il primo gennaio è passato tra grandi dormite, un gelato da Alvaro a Pontremoli, per fare quattro passi e una serata molto tranquilla al bar del paese, tra partite di bigliardino, carte e ping pong. Facciamo comunque una vasca a Pontremoli, ma abbiamo mangiato poco e verso le undici andiamo a Teglia, da Buttini, per una pizza. Teglia è stato negli anni passati il nostro rifugio e di moltissimi altri a una certa ora notturna. Meno male che queste piccole tradizioni non cambiano. Decidiamo il da farsi per il giorno dopo e per una volta abbandoniamo i confini della Lunigiana strettamente detti.
Il 2 gennaio partiamo per le Cinque Terre, vista la bassa stagione, anche se durante le vacanze di Natale, ci andiamo in macchina, cosa che assolutamente sconsigliamo in altri periodi dell'anno. Prendiamo l'autostrada ad Aulla fino alla Spezia, entriamo in città e seguiamo le indicazioni per le Cinque Terre e Portovenere, dove poi si divide la strada ad un semaforo: dritto inizia a salire verso Riomaggiore, a sinistra per Portovenere. Fino alla prima delle Cinque Terre, la strada è molto comoda e da un rettilineo dove è possibile parcheggiare, si gode uno splendido panorama della Spezia. Scorgiamo alcuni ruderi sulla destra, quelli del castello di Coderone. Lungo il cammino ci fermiamo a vedere Biassa, da dove partono numerosi sentieri verso il mare, che però non battiamo. Il paesino è caratteristico e ben tenuto. Nel piazzale della chiesa incontriamo altri due turisti che ci propongono di andare a chiedere al tabaccaio le chiavi della chiesa. Ci accompagna la signora del negozio e visitiamo l'interno, con belle statue, un pulpito in marmo e l'immancabile presepe.
Riprendiamo il nostro cammino verso Manarola, saltiamo Riomaggiore, spesso visitato in estate. La strada dopo Riomaggiore si restringe leggermente ma è ancora buona. Lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento a 10 a minuti a piedi dal borgo. È piccolo naturalmente, ma c'è posto. Il vento è molto forte e fastidioso, arriviamo sul piazzale della chiesa di San Lorenzo, con il bellissimo rosone e l'oratorio dei Disciplinati. Scendiamo verso il mare passando da un mulino in fase di ristrutturazione, da un ampio spiazzo e dalle case colorate ai lati. Ci sono molti turisti e il vento continua a battere. Dal porticciolo saliamo sulla destra fino al cimitero e la strada per Corniglia, che si vede in fondo. Inevitabile la foto del borgo da qua.
Rimandiamo il pranzo e andiamo verso Corniglia. Dopo Volastra, la strada comincia a restringersi e in molti punti passa solo una macchina. Sono pochi chilometri però e con panorami stupendi arriviamo. Il borgo è molto più piccolo ed è l'unico delle Cinque Terre che non ha un accesso diretto al mare. La chiesa di San Pietro ricorda moltissimo quella di Manarola. Ci fermiamo in un alimentari e ci facciamo fare un panino, ci sono anche alcuni americani. Corniglia è praticamente solo una via che sbocca nella piazza dove si trova l'oratorio dei Disciplinati e su una terrazza sul mare. Facciamo alcune foto e riesco anche a rubarne una del nostro fotografo ufficiale Claudio. Ritornando verso la macchina, spunta improvvisamente una signora da un portone e ci chiede se vogliono bottiglie di vino che fa lei. Ne compriamo una...
Sulla strada verso Vernazza, ci fermiamo a San Bernardino, da dove godiamo di una fantastica vista. La strada per Vernazza è abbastanza brutta per i tornanti stretti, non incontriamo molte macchine, sono quasi le 4 e già si nota il sole che scende. Qua il parcheggio è abbastanza lontano, (la prossima verremo sicuramente in treno), 20 minuti in discesa, che poi dovremo fare in salita...
Entrati nel borgo andiamo subito verso il mare, dove si trova la chiesa di Santa Margherita di Antiochia e il porticciolo. Tramonto sul mare, decisamente da incorniciare. Ho la strabiliante idea di andare al castello per vederlo dall'alto, saliamo velocemente le scale ignorando un chiaro cartello "Castello Doria chiuso" e ormai senza fiato all'ultima scalinata ci troviamo una porta chiusa. Allora scendiamo di corsa per i carrugi e ritorniamo alla torretta sul mare, beh senza parole, lo spettacolo vale la lunga risalita verso la macchina e il ritorno a casa. Purtroppo fa già notte. A Monterosso la prossima volta.
Anno nuovo, nuove escursioni. Il primo gennaio è passato tra grandi dormite, un gelato da Alvaro a Pontremoli, per fare quattro passi e una serata molto tranquilla al bar del paese, tra partite di bigliardino, carte e ping pong. Facciamo comunque una vasca a Pontremoli, ma abbiamo mangiato poco e verso le undici andiamo a Teglia, da Buttini, per una pizza. Teglia è stato negli anni passati il nostro rifugio e di moltissimi altri a una certa ora notturna. Meno male che queste piccole tradizioni non cambiano. Decidiamo il da farsi per il giorno dopo e per una volta abbandoniamo i confini della Lunigiana strettamente detti.
Il 2 gennaio partiamo per le Cinque Terre, vista la bassa stagione, anche se durante le vacanze di Natale, ci andiamo in macchina, cosa che assolutamente sconsigliamo in altri periodi dell'anno. Prendiamo l'autostrada ad Aulla fino alla Spezia, entriamo in città e seguiamo le indicazioni per le Cinque Terre e Portovenere, dove poi si divide la strada ad un semaforo: dritto inizia a salire verso Riomaggiore, a sinistra per Portovenere. Fino alla prima delle Cinque Terre, la strada è molto comoda e da un rettilineo dove è possibile parcheggiare, si gode uno splendido panorama della Spezia. Scorgiamo alcuni ruderi sulla destra, quelli del castello di Coderone. Lungo il cammino ci fermiamo a vedere Biassa, da dove partono numerosi sentieri verso il mare, che però non battiamo. Il paesino è caratteristico e ben tenuto. Nel piazzale della chiesa incontriamo altri due turisti che ci propongono di andare a chiedere al tabaccaio le chiavi della chiesa. Ci accompagna la signora del negozio e visitiamo l'interno, con belle statue, un pulpito in marmo e l'immancabile presepe.
Riprendiamo il nostro cammino verso Manarola, saltiamo Riomaggiore, spesso visitato in estate. La strada dopo Riomaggiore si restringe leggermente ma è ancora buona. Lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento a 10 a minuti a piedi dal borgo. È piccolo naturalmente, ma c'è posto. Il vento è molto forte e fastidioso, arriviamo sul piazzale della chiesa di San Lorenzo, con il bellissimo rosone e l'oratorio dei Disciplinati. Scendiamo verso il mare passando da un mulino in fase di ristrutturazione, da un ampio spiazzo e dalle case colorate ai lati. Ci sono molti turisti e il vento continua a battere. Dal porticciolo saliamo sulla destra fino al cimitero e la strada per Corniglia, che si vede in fondo. Inevitabile la foto del borgo da qua.
Rimandiamo il pranzo e andiamo verso Corniglia. Dopo Volastra, la strada comincia a restringersi e in molti punti passa solo una macchina. Sono pochi chilometri però e con panorami stupendi arriviamo. Il borgo è molto più piccolo ed è l'unico delle Cinque Terre che non ha un accesso diretto al mare. La chiesa di San Pietro ricorda moltissimo quella di Manarola. Ci fermiamo in un alimentari e ci facciamo fare un panino, ci sono anche alcuni americani. Corniglia è praticamente solo una via che sbocca nella piazza dove si trova l'oratorio dei Disciplinati e su una terrazza sul mare. Facciamo alcune foto e riesco anche a rubarne una del nostro fotografo ufficiale Claudio. Ritornando verso la macchina, spunta improvvisamente una signora da un portone e ci chiede se vogliono bottiglie di vino che fa lei. Ne compriamo una...
Sulla strada verso Vernazza, ci fermiamo a San Bernardino, da dove godiamo di una fantastica vista. La strada per Vernazza è abbastanza brutta per i tornanti stretti, non incontriamo molte macchine, sono quasi le 4 e già si nota il sole che scende. Qua il parcheggio è abbastanza lontano, (la prossima verremo sicuramente in treno), 20 minuti in discesa, che poi dovremo fare in salita...
Entrati nel borgo andiamo subito verso il mare, dove si trova la chiesa di Santa Margherita di Antiochia e il porticciolo. Tramonto sul mare, decisamente da incorniciare. Ho la strabiliante idea di andare al castello per vederlo dall'alto, saliamo velocemente le scale ignorando un chiaro cartello "Castello Doria chiuso" e ormai senza fiato all'ultima scalinata ci troviamo una porta chiusa. Allora scendiamo di corsa per i carrugi e ritorniamo alla torretta sul mare, beh senza parole, lo spettacolo vale la lunga risalita verso la macchina e il ritorno a casa. Purtroppo fa già notte. A Monterosso la prossima volta.
Commenti