Il castello di Fosdinovo

Dei più di 100 castelli, scomparsi, ruderi o visitabili, il castello di Fosdinovo è forse il più suggestivo.

Partiamo in una giornata primaverile, ma nuvolosa, da Filattiera. Lungo la SS62 della Cisa attraversiamo Villafranca, con i ruderi del castello di Malnido all'uscita del borgo antico, procediamo verso Aulla, vedendo sulla destra in alto, prima di arrivare a Terrarossa il castello di Lusuolo , passiamo anche per il castello di Terrarossa , sulla strada stessa, prima di prendere l'autostrada al casello di Aulla. Viaggiamo in un'atmosfera magica, tra una pioggerellina leggera e le nuvole basse che ci fanno pensare alla Divina Commedia di Dante "Tragge Marte vapor di val di Magra, ch'è di torbidi nuvoli involuto ".

L'autostrada della Cisa verso la bassa Lunigiana è più dolce che tra Parma e Pontremoli e il percorso è allietato dalla vista di Caprigliola, con il borgo murato e la torre vescovile (non guardate troppo però, la Cisa va percorsa con il massimo dell'attenzione!). Dall'A15 passiamo all'A12 e usciamo a Sarzana, in Liguria, ma sempre in Lunigiana. Procediamo lungo la Via Aurelia (SS1) per circa 2 km e mezzo, per prendere poi sinistra la SS446 per Fosdinovo.

Prima di cominciare a salire con decisione lungo i tornanti circondati da vigneti, a Caniparola si incontra la villa malaspiniana (guardatela bene da fuori, non è visitabile).

Dopo circa 4 km arriviamo a Fosdinovo . È possibile parcheggiare comodamente appena superato il borgo e godendo di una maestuosa vista del castello. Il tempo continua inclemente, perfetto però per godere pienamente dell'atmosfera medievale del borgo e ricordare le leggende legate al castello.


Man mano ci avviciniamo, le imponenti torri d'angolo si fanno sempre più grandi. Entriamo nel borgo e ci dirigiamo immediatamente al castello per la visita guidata. 5 euro ben spesi. (Ci vende i biglietti una simpatica signora che si lamenta che tutti le scattano foto, ma nessuno gliele manda. Eccola qua a destra:-)).
La visita comincia con una serie di saloni per poi entrare nel vivo con la sala dove si trova uno strano alone nel soffitto: il fantasma della marchesa Maria Bianca Malaspina, perdutamente innamorata di uno stalliere e morta di stenti per il castigo del padre che la rinchiuse in una torre. Nella stessa sala una porta dà alla "stanza di Dante", dove secondo la tradizione il poeta avrebbe soggiornato, ma il castello come si presenta oggi non era ancora stato costruito... La visita continua tra altre stanze misteriose, come un letto che emana calore, le cucine, la stanza delle armi e soprattutto la sala delle torture, dove si trova una botola che secondo la leggenda veniva usata dalla marchesa Cristina Pallavicino , per far cadere i suoi amanti.

Dall'alto del castello, la nebbia la fa da padrone, ma riusciamo a vedere il mare in lontananza e la val di Magra dall'altra parte. La guida è molto brava e la visita trascorre molto rapida. Continuiamo però nel borgo, visitando la chiesa di San Remigio, con il pregevole sepolcro marmoreo di Galeotto Malaspina e l'oratorio dei Bianchi,, con una splendida facciata anch'essa marmorea.

Ma ormai la nebbia sta scendendo e il castello assume un aspetto un po' tetrico. Torniamo a casa soddisfatti della nostra gita, con un po' di vergogna per aver aspettato 29 anni a scoprire questo magnifico castello della Lunigiana.

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